Indice

Romolo e Remo, origine dei Lupercalia

Il Palatino era in festa: i pastori celebravano i consueti sacrifici in onore di Fauno. Mentre i sacerdoti erano intenti a preparare le viscere di una capretta, d’un tratto si odono le urla di un pastore: «Romolo, Remo, i predoni rubano i nostri animali!». I gemelli si attivano immediatamente e nudi come sono si lanciano all’inseguimento, da una parte Romolo con il gruppo dei Quintili, dall’altra Remo con il gruppo dei Fabi. Remo per primo riesce a recuperare gli animali rapiti e, tornando al banchetto, consuma le viscere; poco dopo torna anche Romolo, che al vedere la tavola vuota e le ossa spolpate si mette a ridere. Per questo ogni anno i Luperci corrono nudi1.

Riferimenti interni

vedi sez. VB.5; VIB.4

Fonti
  1. Ovidio, Fast. 2, 361-380

Commento

Questo racconto spiega le origini dei Lupercalia, feste che a Roma si celebrano alle Idi di febbraio e prevedono lo svolgimento di riti di purificazione. Tali cerimonie ripropongono la scena archetipica, con il sacrificio dei capri e la presenza dei giovani, i luperci, che attraversano di corsa l’intera città e colpiscono con fruste di pelle le donne per propiziarne la fecondità.

Link esterni