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Carite e Trasillo

Fra i pretendenti della bellissima Carite vi è Trasillo, un giovane di nobile famiglia, ma gran frequentatore di osterie e di donnacce. Rifiutato a causa dei suoi costumi riprovevoli, il giovane pensa di vendicarsi e durante una battuta di caccia uccide lo sposo di Carite, dopo aver architettato il delitto affinché sembri un incidente. Un giorno però, avvertita in sogno dall’anima dello sfortunato sposo, Carite decide di punire l’infame assassino: lo invita a presentarsi furtivamente di notte nella sua stanza e gli fa bere un potente sonnifero. Poi, con maschia ferocia si lancia contro l’assassino sepolto dal sonno e trafigge gli occhi di Trasillo con uno spillone. Infine, afferra la spada dello sposo e sul suo sepolcro si squarcia il petto1.

Fonti
  1. Apuleio, Met. 8, 1-14

Commento

Il racconto è giocato sull’opposizione fra due diverse immagini di gioventù. Trasillo incarna il modello negativo, mostrando come certe inclinazioni dell’età giovanile, quali la baldanza, la tenacia, gli impulsi sessuali, se non controllate, possono sfociare in una condotta delittuosa. Dall’altra parte, Carite esibisce un modello di gioventù al femminile dotata di un contrassegno maschile: accanto alla pudicizia e alla fedeltà verginali, la ragazza possiede una forza d’animo tipicamente maschile che la induce a compiere la sua vendetta con astuzia e lucidità.

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