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Tarpea si fa corrompere dai nemici

Al tempo in cui il Campidoglio era sorvegliato da Spurio Tarpeio, i Sabini guidati da Tito Tazio entrarono a Roma. Fu la figlia del guardiano, Tarpea, a rendere possibile l’accesso ai nemici. La giovane vergine era uscita dalle mura per prendere l’acqua quando fu sorpresa da Tito Tazio. Tarpea guidò il nemico alla rocca, secondo alcune fonti con la promessa di ricevere in cambio i suoi gioielli d’oro1, secondo altre perché innamoratasi subitaneamente del re sabino2. In tutti i casi, la fanciulla morì, colpita dagli scudi dei nemici.

Fonti
  1. Livio, 1, 11, 5-9
  2. Properzio, 4, 4

Commento

Un esempio propriamente romano del modo in cui il passato leggendario continua a esistere sotto forma di un elemento paesaggistico è quello del cosiddetto saxum Tarpeium o rupes Tarpeia, che si è oggigiorno propensi a collocare nella parte a nord del colle del Campidoglio e che i Latini correlavano al tempo leggendario di Romolo e delle guerre condotte per l’affermazione sui popoli dell’Italia centrale.

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