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I figli di Crono

Crono si unisce a Rea ma ne ingoia i figli, per impedire che si compia quanto i suoi genitori gli avevano predetto, che cioè uno di essi lo avrebbe spodestato. Rea decide però di salvare l’ultimo nato, Zeus, partorendolo di nascosto in una caverna del monte Ida a Creta e offrendo a Crono da divorare una pietra avvolta in fasce. Zeus, allevato lontano dal padre, una volta adulto libera i fratelli costringendo Crono a rigettarli, quindi stabilisce il suo regno, destinato a permanere nel tempo e al quale sono sottoposti tanto gli dèi quanto gli uomini. Grazie a Zeus gli dèi olimpi sconfiggono i Titani e conquistano il potere, mentre Zeus riceve dagli stessi fratelli la regalità. La sua prima sposa è Metis, ma quando questa è sul punto di partorire Atena, Gaia e Urano consigliano a Zeus di inghiottirla. In questo modo Zeus integra il principio generatore femminile e dando alla luce egli stesso la figlia Atena rimuove la minaccia che i suoi discendenti possano contendergli il privilegio regale1.

Fonti
  1. Esiodo, Th. 161-467, 468-506, 886 ss.

Commento

Se Urano vede nei figli un impedimento all’unione coniugale con Gaia, Crono ne elimina la presenza sin dalla nascita per scongiurare il pericolo che un figlio lo spodesti dalla condizione di sovrano cosmico. Si configura così in questa generazione lo stallo della successione: il padre vive l’esistenza del figlio come un attentato al suo potere esclusivo, che non intende in alcun modo cedere o dividere

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