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Mostri infernali nell'Eneide: le personificazioni

Assieme alla Sibilla, Enea è sceso da poco, attraverso una fenditura della roccia, nell’oltretomba. Ogni cosa è ammantata da una densa oscurità. Sul vestibolo dell’Orco, creature orrende si presentano agli occhi dell’eroe: Pianto, Affanni, Morbi, Vecchiaia, Paura, Fame, Miseria, Morte, Dolore, Sonno, Piaceri malvagi, Guerra, le Eumenidi e infine la folle Discordia che ha serpenti al posto dei capelli cinti da una benda intrisa di sangue1.

Fonti
  1. Virgilio, Aen. 6, 268-281

Commento

Ad eccezione delle Eumenidi, prese in prestito dall’immaginario dei Greci, le prime parvenze che Enea incontra nel vestibolo dell’Ade sono personificazioni di concetti astratti. Si sbaglierebbe, però, a pensare ad un semplice artificio letterario, poiché, lungi dall’avere una funzione meramente esornativa, il modo in cui Virgilio concepisce queste creature affonda le sue radici nel culto e nella religione dei Romani, oltre che nella politica culturale augustea.

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