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I figli di Bruto condannati a morte

Dopo la cacciata di Tarquinio fu svelata una congiura ai danni della neonata repubblica. Nella trama erano coinvolti anche i figli di Bruto, Tito e Tiberio; quando essa venne scoperta, a Bruto, in quanto console, toccò il duro compito di giustiziare i figli, condannati a morte come il resto dei congiurati. Denudati, legati a un palo e sferzati, infine decapitati, i due giovani attiravano su di sé gli sguardi di tutti i presenti, che ne commisuravano la sorte, mentre Bruto assistette impassibile alla loro esecuzione1.

Riferimenti interni

vedi sez. VIB.1; VIB.6

Fonti
  1. Livio, 2, 2-6

Commento

Il racconto del supplizio dei figli di Bruto non descrive una morte eroica vera e propria, ma valorizza il sacrificio di un padre di fronte alla necessità di preservare un bene collettivo come la libertà.

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