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Primo incontro tra Enea e Didone

Dopo il naufragio della flotta troiana sulla costa del Nord Africa, Enea avanza col fido Acate per la città di Cartagine, protetto dalla densa nube con cui Venere lo ha celato a sguardi indiscreti. All’improvviso i due si imbattono nella regina di Cartagine, la bellissima Didone, mentre il troiano Ilioneo e altri dei suoi che Enea credeva perduti stanno impetrando l’ospitalità della sovrana. In quel momento la nube divina si squarcia ed Enea si mostra a Didone con il volto e le spalle simili a un dio: Venere aveva infuso al figlio una scintilla di gioventù e aveva fatto sì che dai suoi occhi sprigionassero letizia e valore, lasciando la regina senza parole1.

Fonti
  1. Virgilio, Aen. 1, 439-612

Commento

Nel racconto Enea ammalia Didone, che ne è colpita a prima vista. Il suo fascino, la grazia di cui la dea lo circonfonde, ne valorizzano la bellezza naturale: Enea appare bello come un dio, benché sia reduce da un naufragio. In particolare, Venere gli rende acconcia e ben pettinata la cima del capo e fa in modo che lo sguardo del figlio sia ridente e ne rifletta il valore.

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