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Condanna di Spurio CAssio Vecellino

Esemplare a questo riguardo la vicenda di Spurio Cassio Vecellino, fissata dalla tradizione al 485 a.C.: già più volte console, copertosi di gloria in alcune importanti campagne militari, Spurio è accusato di aspirare alla tirannide dopo aver proposto una legge agraria che distribuisce grandi quantità di terre agli alleati latini. Per decisione del padre, il giovane viene allora frustato a morte, i suoi beni sono consacrati alla dea Cerere, la casa è rasa al suolo1. In altre varianti della storia, Spurio viene processato in Senato ma giustiziato in prima persona dal padre, che aveva presentato la denuncia a suo carico2.

Fonti
  1. Livio, 2, 41
  2. Dionigi di Alicarnasso, Ant. rom. 8, 79, 1

Commento

La disciplina militare non è l’unica espressione della cultura romana a essere oggetto di tutela da parte dei padri: questi ultimi intervengono anche a difesa dell’ordine costituito contro figli che ambiscono al potere personale oppure operano attivamente per il ripristino della monarchia.

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