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I figli di Urano

Gaia e Urano si uniscono in un amplesso permanente, ma Urano ha in odio i figli sin dall’inizio, li respinge nel ventre di Gaia, la Terra, e non permette loro di venire alla luce. Crono, l’ultimo nato, riesce a salvare i fratelli con l’aiuto della madre, che lo arma di una falce: con essa Crono evira il padre, sorprendendolo nel momento in cui si stende su Gaia1.

Fonti
  1. Esiodo, Th. 154-8; 183-206

Commento

Urano si configura dunque come principio maschile della generazione nella sua forma più primitiva. La sua attività e il suo desiderio si concentrano nell’amplesso con Gaia e non ammettono spazio per i frutti di quella unione; essi gli appaiono fonte di un timore e di una frustrazione così radicali che egli finisce per occultarli sistematicamente, rigettandoli nell’oscurità indistinta del grembo materno.

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