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Anchise assume il comando del viaggio

Al momento della partenza da Troia Anchise ordina di issare le vele, invita a dirigere prima verso Creta, poi in direzione dell’Italia, invoca gli dèi e ne interpreta segnali e indicazioni. Virgilio ne parla ripetutamente come del «padre Anchise», attribuendogli un ruolo di comando e rispettando in questo modo le convenienze, come osservano i commentatori tardo-antichi dell’Eneide, poiché dal punto di vista dei Romani quella funzione direttiva non può che spettare alla figura paterna.

Fonti

    Commento

    Nelle versioni più antiche del mito Anchise accompagna Enea sino in Italia: a lui Venere affida i libri profetici ed è il vecchio Troiano a officiare il rito legato alla fondazione di Lavinio, madrepatria di Roma in terra laziale. Nell’Eneide virgiliana Anchise muore invece in Sicilia, prima di mettere piede in Italia, ma sino ad allora il suo ruolo è quello di guida indiscussa del convoglio troiano.

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