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Tessitura e ruoli di genere

In origine, prima dell’invenzione dei tessuti, si realizzavano vesti intrecciate. Il tessuto, infatti, seguì all’introduzione del ferro, perché è col ferro che si costruisce il telaio, con le sue spole, i fusi, le navette e i rulli rumorosi. Ma prima della stirpe delle donne la natura spinse gli uomini a lavorare la lana: infatti, la razza maschile è di molto più abile e industriosa in ogni forma di artigianato. Le cose andarono così finché i severi contadini non lo trasformarono in un difetto, per far sì che quelli acconsentissero ad affidare una simile attività alle mani femminili e temprassero le membra e le mani col duro lavoro, accettando di sostenere la fatica della coltivazione dei campi, piuttosto che quella del telaio1.

Fonti
  1. Lucrezio, 5, 1350-1360

Commento

La narrazione mette in luce la pretesa superiorità degli uomini sulle donne rispetto alle varie forme dell’abilità tecnica. Nello specifico, gli uomini sarebbero adatti per natura anche al lavoro del telaio, che tuttavia cedettero alle donne dietro insistenza dei contadini, i quali reclamavano l’aiuto di tutto il “sesso forte” per attività e lavori più pesanti: l’agricoltura, ad esempio, considerata più idonea perché in grado di rinforzare il corpo e di temprarlo attraverso la nobile fatica del lavoro.

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