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Marte possiede Rea Silvia

Un mattino, la Vestale Silvia si reca ad attingere l’acqua per i riti sacri. Giunta al ruscello, stanca e accaldata, siede all’ombra di alcuni salici, finendo per assopirsi. Marte la vede, la desidera e la possiede, pur se col suo potere divino nasconde quell’atto furtivo. Silvia si sveglia in preda al languore, e non ne comprende le ragioni. Non sa, infatti, di essere già incinta e di portare in grembo il fondatore della rocca romana1.

Riferimenti interni

vedi sez. VIB.5

Fonti
  1. Ovidio, Fast. 3, 11-26

Commento

Marte si unisce a Silvia mentre lei dorme; gli basta vederla per desiderarla e farla sua. Il desiderio, dunque, è alla base dell’atto con cui il dio prende possesso del corpo della fanciulla. Silvia, però, non ne ha memoria.

Link esterni