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Lucio e Fotide

Ospite in casa di Milone, Lucio è attirato da Fotide, una servetta arguta, loquace, capace di stare allo scherzo e d’aspetto grazioso, che già con lo sguardo gli aveva fatto capire molto. Un giorno, la trova intenta a preparare la cena e ne approfitta per contemplare ogni dettaglio del suo corpo, soprattutto il capo e i capelli: forse perché questa parte, scoperta e posta in bella evidenza, si offre per prima agli occhi. Lucio si china allora su di lei, la stringe a sé e la bacia; il suo alito profuma di cinnamomo. Fotide ricambia con passione e gli promette che, al calar della notte, lo raggiungerà nella sua stanza1.

Fonti
  1. Apuleio, Met. 2, 6-10

Commento

Come il racconto dimostra, il canone della bellezza femminile non era univoco. Se da un lato il desiderio maschile è attratto dalla bellezza nobile ed elegante, casta e dimessa, dall’altro una donna arguta e spiritosa può essere altrettanto intrigante.

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