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Enea, insegnamenti da padre a figlio

Prima di affrontare il decisivo duello con Turno, Enea si congeda dal figlio Ascanio e stringendolo a sé gli dice: «Figliolo, impara da me il coraggio e il vero travaglio, dagli altri la buona sorte. Da me riceverai difesa e grandi compensi. Tu, quando giungerai all’età adulta, fa’in modo di ricordartene e nel ripetere in cuor tuo gli esempi dei tuoi, ti inciti tuo padre e anche tuo zio Ettore»1.

Fonti
  1. Virgilio, Aen. 12, 435-440

Commento

Nelle parole di Enea si delinea la concezione romana dell’accesso all’età adulta e l’idea che lo sviluppo del giovane uomo coincida con il passaggio dall’apprendimento all’azione; un rilievo centrale è attribuito alla riproposizione degli esempi familiari, dei quali il padre, primo modello di virtù, è il più diretto mediatore.

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