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Mutilazione proci

A Itaca, nella sala del palazzo, Odisseo stermina i pretendenti che per lungo tempo si sono insediati nella sua casa. Si deve decidere la sorte da riservare al capraio Melanzio, il quale ha appena sottratto dalle stanze scudi, lance ed elmi per armare i proci. Eumeo e Filezio, istruiti da Odisseo, trascinano l’uomo nel magazzino e qui lo torturano dopo averlo appeso con una fune a una trave del tetto. I due quindi conducono fuori il corpo senza vita del traditore e col bronzo spietato gli tagliano via naso e orecchie, strappano i genitali – gettati in pasto ai cani –, infine recidono mani e piedi1.

Fonti
  1. Od. 142-146, 166-169, 171-177, 187-193, 474-477

Commento

Oltre alla cancellazione dei tratti identitari, sevizie come l’asportazione dei genitali sono segno di disprezzo nei confronti del morto e manifestano la volontà di umiliare il cadavere del nemico.

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