Risultati ricerca

Ricerca per tag: "antropofagia"

Miti

Cerbero guardiano degli Inferi

Il cane di Ade, Cerbero, fa festa scodinzolando a chiunque voglia entrare negli Inferi, ma poi non lo lascia più uscire. Chiunque tenti di tornare indietro viene, infatti, divorato 1.

Leggi mito
Scilla e Cariddi

Poco prima che lasci l’isola Eea, Circe spiega a Odisseo i pericoli che affronterà nel corso del viaggio. La dea fa menzione di due scogli, uno che svetta con la cima appuntita fino al cielo, l’altro più basso, su cui fa mostra di sé un albero di fico. All’interno del primo vive Scilla, una creatura che uggiola come un cucciolo di cane – e che sembra quindi innocua – ma che in realtà è un mostro tremendo che si ciba di uomini, pescecani, cetacei e di altri mostri marini. Scilla ha dodici piedi invisibili, sei colli lunghissimi, e, su ciascuno di essi, una testa azzannatrice munita di una triplice fila di denti. Nello scoglio più in basso, Cariddi non si lascia mai vedere in superficie, ma la sua enorme bocca assorbe e vomita di continuo, tre volte al giorno, tutto ciò che le capita a tiro. Quando Odisseo arriva nello stretto infestato da queste due orrende creature, dimentica tutte le raccomandazioni fattegli da Circe. La dea gli aveva spiegato che non avrebbe dovuto tentare di difendersi con le armi, ma l’eroe si predispone a una battaglia contro i mostri. Mentre assieme alla sua ciurma è intento a guardare con terrore il vorticare del mare dalle parti di Cariddi, ecco che Scilla si avventa all’improvviso sui suoi compagni. L’eroe assiste impotente alla loro fine, ma riesce a mettere in salvo il resto della flotta. Dopo il pasto sacrilego delle vacche del Sole, però, si trova a passare di nuovo dallo stretto. Qui Cariddi inghiotte tutte le barche e tutti i suoi compagni. Solo Odisseo si salva, aggrappandosi all’albero di fico, mentre Scilla non si accorge di lui1.

Leggi mito
Tributo per il minotauro

Non molto tempo dopo Minosse, che aveva il dominio del mare, armò una flotta contro Atene. La guerra si protraeva e Minosse non riusciva a conquistare Atene; allora pregò Zeus di ottenere riparazione dagli Ateniesi: la città fu colpita da carestia e pestilenza1. Per tentare di porre fine all’epidemia, gli Ateniesi, sulla base di una antica profezia celebrarono una serie di sacrifici umani, che però non ebbero alcun esito. Essi pertanto chiesero all’oracolo cosa avrebbero dovuto fare per porre fine al contagio: il dio rispose che avrebbero dovuto subire una pena scelta da Minosse, che impose loro di mandare sette giovani e sette fanciulle, inermi, in pasto al Minotauro. Il Minotauro era rinchiuso in un labirinto, dove colui che entrava non poteva più uscire perché i suoi intricati corridoi impedivano di trovare l’uscita2.

Leggi mito

Etichette

antropofagia

Link esterni

La ricerca non ha trovato nessun risultato.